Sbiancamento dentale

Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico che porta i denti ad apparire più bianchi. 
Per riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo, è possibile scegliere tra diverse tipologie di trattamenti sbiancanti, rapidi e non invasivi.

Ha assunto una notevole rilevanza sia in ambito domestico che professionale. Denti bianchi e sani rappresentano, infatti, una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate.

Lo sbiancamento denti è indicato per trattare le discromie dentali che possono manifestarsi nel corso della vita di un individuo, che possono essere superficiali (come quelle causate dall’eccessivo consumo di caffè o dal tabacco), oppure più o meno profonde (come quelle causate dall’assunzione di alcuni tipi di farmaci).
 Lo sbiancamento dentale, inoltre, può essere effettuato sia su denti vitali, sia su denti che hanno perso di vitalità (denti devitali). In quest’ultimo caso, tuttavia, la procedura è leggermente più complessa e richiede tempi d’esecuzione maggiori.

Quando si parla di sbiancamento professionale, ci si riferisce al cosiddetto bleaching, ossia allo sbiancamento effettuato alla poltrona mediante l’uso di agenti chimici sbiancanti che possono essere attivati o meno da eventuali sorgenti luminose (come avviene, ad esempio, nello sbiancamento con laser).
Prima di procedere con qualsivoglia metodica di sbiancamento, è necessario eseguire un’accurata pulizia dentale (detartrasi), allo scopo di rimuovere tartaro, placca ed eventuali pigmentazioni esterne.
 Solo dopo è possibile procedere con il vero e proprio sbiancamento.
L’intervento è sconsigliato ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni e alle donne in gravidanza o in periodo di allattamento.

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